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Sempre più dati evidenziano l’importanza di riconoscere le reazioni patologiche da lutto distinguendole dai processi fisiologici.In particolare, negli ultimi anni, diversi studi si sono impegnati nel definire come entità nosologica autonoma il “lutto complicato” (complicated grief - CG), individuando quei quadri caratterizzati dalla mancata risoluzione spontanea delle manifestazioni psicologiche associati al lutto. Tali ricerche hanno portato all’inserimento di questo disturbo nell’ultima edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) con il nome di “disturbo da lutto persistente complicato”. Questo articolo ripercorre la storia della ricerca sui processi fisiologici e psicopatologici del lutto e si propone di esporre i principali lavori scientifici che hanno definito il CG come entità nosografica distinta e ne hanno descritto le caratteristiche cliniche. Sono inoltre delineati i rapporti e le differenze cliniche che intercorrono tra il CG e la depressione, il disturbo post-traumatico da stress e il disturbo dell’adattamento.Riv Psichiatr 2016; 51(6): 231-237 Il Pensiero Scientifico Editore
Il lutto complicato nell’era del DSM-5